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Nel 1927 il giornale locale titolò "Agno cede il posto a San Provino... nessuno dice più vado ad Agno, ma a San Provino"; la nostra fiera, già allora, era un evento tanto atteso quanto sentito e lo stesso sentimento è provato ancora da tutti oggi. La Fiera di San Provino è diventata con il tempo una meta quasi obbligatoria, per tornare all'aria aperta e per ritrovarsi dopo l'inverno. |
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Chi è San Provino? Ma facciamo un passo indietro e scopriamo innanzitutto chi è San Provino. Non si sa molto della personalità e del ministero del vescovo Provino; gli “Acta Sanctorum” pubblicati a Venezia nel 1735 ci riferiscono che combatté con forza l’arianesimo, liberando la sua diocesi da tale eresia; fu un modello di virtù e un gran vescovo che governò con saggezza la sua diocesi. Per quanto ci riguarda più da vicino, nulla però ci permette di accertare che San Provino sia stato precisamente ad Agno nella sua opera di evangelizzazione dei territori che compongono l’attuale Ticino. San Provino morì a Como l’8 marzo 420, giorno che la Chiesa scelse per ricordarlo attraverso i secoli. Ma perché ad Agno si onora questo santo vescovo? Perché nel 1096, la Collegiata di Agno ottenne una scheggia del suo cranio, ma solo dall’anno 1400 il nome di San Provino viene affiancato a quello di San Giovanni Battista, quale compatrono della Chiesa Collegiata |
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Il busto di San Provino La reliquia del santo viene conservata all’interno di un bel busto in legno dorato del 1700, oggi custodito sotto il nuovo altare della cappella feriale impreziosito da un artistico paliotto dello scultore ticinese Remo Rossi. Il busto, come sappiamo, ha il volto e la barba anneriti: il motivo viene attribuito all’incendio scoppiato nel 1795 nella sagrestia della Collegiata che distrusse anche buona parte dell’archivio parrocchiale antico. Il busto sembra che non abbia mai lasciato la Collegiata fino al 1953 quando Don Maggetti organizzò il grandioso primo trasporto. Un avvenimento che segnò la storia del nostro Borgo e che impressionò per la sua solennità. |
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La Fiera di San Provino Dopo questa introduzione passiamo al “nostro” San Provino, cioè alla festa e all’allegria che contraddistinguono da sempre la nostra fiera. Sappiamo che ebbe inizio nel 1518 quando, sotto la reggenza dei 12 Cantoni svizzeri, al borgo di Agno venne confermato il privilegio di tenere mensilmente un mercato e una fiera, che nel medioevo era una sorta di convegno di venditori e acquirenti, un luogo in cui oltre alle merci scambiarsi cultura e idee. Per gli emigranti, che erano rientrati in famiglia perla stagione invernale, la festa di San Provino segnava tradizionalmente il momento della ripartenza oltre Gottardo, in Francia o in Italia, per cercare lavoro. L’atmosfera festosa e permissiva che si respirava a San Provino era anche una speciale occasione peri giovanotti della regione per corteggiare le ragazze. Arrivarono poi anche le giostre; la prima autorizzazione concessa dal Municipio di Agno risale al 7 febbraio 1858. Ma San Provino non è solo una festa rurale, ma anche un’importante e ancora radicata festa liturgica. Nei tre giorni di festa, un momento importante è infatti rivestito dalla messa solenne il sabato sera con la processione e il trasporto del busto di San Provino attraverso le vie del borgo. |
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E per saperne ancora di più... lasciamo qui un articolo di approfondimento pubblicato sul nostro bollettino Agno Info di marzo 2016 (articolo 2016). |
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Edizione 2024 L'edizione di quest'anno è stata davvero particolare soprattutto per le difficili condizioni metereologiche di sabato e di domenica. È comunque stato possibile, in tutte e tre le giornate, "respirare" la Fiera e la sua allegria, osservare gli animali, mangiare qualcosa di sfizioso e godersi le numerose bancarelle con artigianato e oggettistica di qualità. Si ringraziano tutti i visitatori, gli espositori, coloro che hanno lavorato alla fiera e coloro che hanno contribuito alla sua buona riuscita. Arrivederci all'edizione 2025! |
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